| “Con tutte le persone presenti in questo castello tu decidi di andarci proprio con DRACO MALFOY?? Ti rendi conto di chi stiamo parlando?”
Harry era davvero furioso. Non poteva credere al fatto che la sua amica Claire abbia accettato l’offerta di Malfoy.
“E’ l’unico che me l’ha chiesto..e poi è solo uno stupido ballo dai..” La ragazza cercava scuse, ma non ne aveva in quel momento.
“Sarò d’accordo solo e dico solo se non ci cascherai, non è un bene che ti abbia invitata”
“Certo perché NESSUNO può invitare me? Santo cielo Harry, non ho due anni, so com’è Malfoy!”
All’arrivo di Ron e Hermione, i due ragazzi avevano già smesso di parlare.
“Ma è successo qualcosa?” chiese Ron avvicinandosi a Harry.
“Claire ha accettato l’invito di Malfoy per andare al ballo” disse il ragazzo arricciando le labbra.
“Oh…” esclamò Hermione.
La sera del ballo non si vedeva più nessuna ragazza in giro per il castello, tutte quante erano impegnate a vestirsi e truccarsi per esser perfette quella notte.
Nel dormitorio di Grifondoro una ragazza con i capelli neri era intenta a truccarsi, quando Hermione le si avvicinò.
“Non sono d’accordo sul fatto che tu vada al ballo con Malfoy, ma non credo che sia un buon motivo per isolarti.”
“Grazie, Hermione”
Tuttavia le due amiche si prepararono senza aprir bocca. Scesero insieme ma, una volta di fronte alla scalinata principale, si divisero. Hermione scese le scale per raggiungere Ron, Harry e Ginny; Claire rimase un po’ a pensare se presentarsi veramente al ballo con Malfoy, ma, senza avere il tempo di pensarci, un ragazzo biondo, vestito elegantemente le si presentò davanti porgendole la mano.
“Allora vogliamo andare?”
“Sì, certo” disse Claire prendendo la mano del giovane e, insieme a lui, si incamminò verso la Sala Grande.
Appena entrati nell’enorme stanza, una ragazza Serpeverde si avvicinò a Draco.
“Ma bravo il mio Dracuccio! E così sei riuscito a convincere Miss Wilson a venire al ballo con te!”
“Esatto Pansy. Un Malfoy vince sempre le scommesse”.
“Bene, vorrà dire che domani ti darò i 20 galeoni che ti ho promesso, intanto sei tu che ti sei rovinato la serata! Io vado da Zabini, almeno lui non va con le Grifondoro!” disse Pansy Parkinson con un tono superiore.
Claire rimase ad osservare la scena e, una volta che la ragazza se ne fu andata, disse
“Bene, ora che hai vinto i tuoi 20 galeoni posso anche andare a cambiarmi”
Fece per girarsi e andarsene ma Malfoy la prese per il polso.
“Vieni con me fuori dal castello”
Uscirono dal portone principale e andarono a sedersi sotto un albero. Stettero per parecchi minuti in silenzio. Quest’ultimo venne rotto da Draco.
“Non so nemmeno perché voglio parlarne a te, ma sicuramente ai miei compagni di casa non posso..”
“Di cosa vuoi parlarmi?” chiese Claire allarmata.
“Ti parlerò solo se mi prometti che non aprirai bocca con Potter e i suoi amichetti”
“D’accordo..non gliene parlerò..”
“E’ inutile che io ti dica in che posizione sono i miei genitori, dovresti saperlo, entrambi Mangiamorte. Ora che il Signore Oscuro è tornato ci sono più probabilità che contatti mio padre per..beh per farmi fare il rito di iniziazione. Mi metteranno alla prova per entrare nelle sue grazie.”
“Tutto questo si poteva immaginare, non mi stai dicendo nulla di nuovo”
Draco sospirò e, come se non avesse notato l’affermazione della ragazza, continuò:
“Il punto è che io non voglio essere un Mangiamorte, non voglio diventare come Lestrange che vive per lui!”
Malfoy tirò un pugno sull’erba in segno di sfogo. Era una cosa seria e a Claire certo non sfuggì.
“Mi dispiace..ma non saprei come aiutarti, cioè mi fa piacere che tu ti sia voluto confidare con me, ma davvero non ho la minima idea di cosa io possa fare”
“Avevo bisogno di parlarne, non c’è bisogno che tu faccia niente”
Restarono per parecchio tempo lì, seduti e in silenzio. Dall’interno del castello si sentiva la musica e le risate degli studenti che ballavano.
All’improvviso Draco l’abbracciò e le disse
“Scusa..cioè grazie, buona serata”
Il ragazzo se ne andò senza aspettar risposta e scomparve all’interno del castello.
Claire rimase un po’ sotto l’albero a pensare alle parole del ragazzo e soprattutto a pensare al perché lui avesse deciso di confidarsi con lei. Dopo un’ora, ancora senza risposte, decise di alzarsi e andare in dormitorio, ormai il ballo era alla fine e lei non aveva voglia di sentire i suoi amici raccontarle di quella serata anche perché se loro le avessero chiesto che fine aveva fatto, lei non sapeva cosa rispondere.
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