Ecco qua il primo a postare. Premetto che non sapevo cosa fare sul Natale cosi ho provato a scrivere qualcosa in stile Arancia Meccanica dato che è da un po che ci volevo provare.
Se lo trovate poco originale o altro lo rifaccio anche.
“ Pecore” pensavo. “ Pecore; sono tutti delle pecore che ne approfittano delle festività natalizie per nascondersi dietro false maschere e distribuire bontà nei vicoli e nelle strade”.
Uscii dalla doccia, rabbrividendo al cambio di temperatura.
Presi un asciugamano e iniziai a passarmelo su tutto il corpo prestando particolare attenzione ai capelli che strofinai con accurati movimenti e adoperando una particolare precisione.
Oh Fratelli e rari amici! I miei capelli! Li adoravo i mie capelli; cosi lisci e lunghi, carezzevoli al tatto e ammirevoli alla vista, Oh fratelli; con quel colore castano chiaro sembravano risplendere di luce propria come il Sole.
Avvoltomi l’asciugamano alla vita uscii dalla stanza da bagno e entrai nel salotto.
Mi sedetti sul divano e inizia a sorseggiare un bel bicchierone di latte fresco, Oh fratelli che delizia.
Mentre sorseggiavo il latte il mio occhio cadde di nuovo sul tavolino dove vi era il giornale aperto, precisamente alla pagina cinque, dove si poteva chiaramente leggere il grande titolo stampando a caratteri maiuscoli in grassetto : “Per le Festività Natalizie il sindaco promette più sicurezza nelle strade” .
E cari amici miei, potete giurarci, rileggendo quel titolo per l’ennesima volta risi ancora.
Queste persone false che approfittano delle festività per far risaltare il loro aspetto eroico.
Per come io abbia parlato delle festività, Oh cari amici, potreste pensare che io le odi: per niente,
anzi, mi piacciono assai, dopotutto si sta a casa da scuola !
E cosi passai le ore, sorseggiando quel latte per gustarmelo fino in fondo e sentirlo scivolare nella gola freddo e saporito; guardai l’orologio sul comodino: erano le 21:00.
“Ora di prepararsi” pensai.
E cosi, Cari amici, inizia, ormai asciutto, ad indossare i vestiti all’ultimo grido che pà e ma avevano regalato al loro unico e amato figlio come regalo natalizio.
Vestito tutto all’ultimo grido entrai in camera e estrassi dal cassetto sotto il letto un bel coltello con il manico in avorio lavorato e un bel bastone da passeggio tutto lavorato anch’esso con in cima raffigurata la testa di un porco, Oh si cari fratelli, di un porco !. E me ne vantavo di quel porco, Oh eccome se me ne vantavo !
Cosi vestito tutto per bene me ne uscii fuori dirigendomi verso il posto dove io e miei due soma eravamo soliti incontrarci.
Era una serata bastarda di inverno, ma io cari fratelli lo sfidavo questo freddo pungente.
Camminando incontrai due poliziotti; si quelli vestiti tutti in divisa, con il randello da una parte e il varo vecchio ferro dall’altra.
Gridavano ubriachi già alle prime luci della notte; gridavano parolacce e bestemmie come se avessero tutta un putrida orchestra al posto della lingua.
Me ne andai, affrettando il passo, quasi disgustato da quella ignoranza colossale racchiusa in due minuscoli corpi fatti di carne e putridume.
Finalmente arrivai fratelli; ed ecco la i miei due soma Jack e Eric; se ne stavano sdraiati sul bordo della fontana con i loro lucidi stivali neri, adatti a festare per bene la gente.
Mi avvicinai e a loro e chiesi : “ Allora che si fa, eh ?.
Non mi risposero ma mi guardarono in un modo come per dire :“ Fai tu vecchi soma”.
Cosi feci io e inizia ad avviarmi lungo le strade che sapevo essere poco frequentate.
Io, Oh fratelli, ero il più vecchio dei tre e per questo ero rispettato e temuto; il rispetto è una cosa fondamentale della vita di gruppo.
Era la vigilia di Natale fratelli e non c’era in giro anima viva, solo vecchi ubriaconi che era noioso da festare, perché quelli con la scusa che prima o poi sarebbero dovuti morire si limitavano a prenderle urlando solo di tanto in tanto, ma inoltre sentivano poco i calci e i pugni con tutto l’alcol che gli circolava in corpo.
Camminavamo ormai da un buon quarto di ora quando, Oh fratelli, una meravigliosa visione mi si para di fronte ai miei fari spalancati : due innamorati che passeggiano beatamente mano nella mano incuranti dei problemi e dei pericoli del mondo.
Ecco, una cosa che proprio non riesco a sopportare fratelli sono queste coppiette di ingenui che con la loro arroganza pensano di poter avere tutto e dare nulla.
Cosi, dopo aver fatto i dovuti cenni ai miei due soma e dopo esserci indossati per benino le maschere che ci permettevano di fare le nostre bravate senza il rischio di essere riconosciuti, ci avvicinammo a loro in corsa e buttammo a terra la ragazza e io, cari amici, con un bel colpo del mio porco bastone ruppi una gamba allora stupido soma che stava assieme alla ragazza e quello cadde per terra tutto frignante lamentandosi e tenendo stressa a se, come se avesse paura di perderla, la sua povera gamba.
Cosi mentre Eric teneva ferma la donzella io e il mio soma prediletto Jack festammo per bene il ragazzo, con calci e pugni fino a quando , Oh cari fratelli, non usci la cara amica salsa rossa, cosi limpida scorreva dalla testa, e quello, lo stupido ragazzo che stavamo festando per benino, come ringraziamento svenne.
Cosi ci dedicammo alla ragazza, alla quale demmo un po’ del caro vecchio va e vieni; prima io, poi Eric e infine Jack.
Mentre locchiavo per benino Jack che le somministrava un po’ del vecchio e buono va e vieni, pensai, Oh fratelli, a come sarebbe stato essere al posto di quei due ragazzi che stavamo festando; ma subito cacciai via quel pensiero inutile e ingombrante.
Finito il nostro lavoro lasciammo per terra quei due stupidi e ricominciammo, dopo una breve sosta in un bel bar, a girovagare per le strade in cerca di qualche stupido da festare per bene.
Cosi passai la vigilia del nostro caro Natale e tornato a casa pensai, Oh fratelli, a che meravigliosa serata avevo passato.
È proprio vero che il Natale rende tutti più felici, Oh cari fratelli.